1. Sì a un’Europa dei cittadini, alla rinegoziazione del debito pubblico e delle normative europee al riguardo attraverso una alleanza dei Paesi mediterranei oggi devastati dalla crisi e a un progetto di riconversione di ampi settori dell’economia in grado di rilanciare l’occupazione con migliaia di piccole opere di evidente e immediata utilità collettiva. No all’Europa delle banche e dei banchieri e delle politiche recessive in atto.
Io direi che il bene assoluto e il male assoluto non vanno scelti, il relativismo va invece centellinato. Inutile dire che Italo Calvino e Joseph Ratzinger abbiano aggio sulle mie povere parole. Tornando al punto uno del decalogo qui citato, pongo a me stesso e a voi due semplici domande:
– siamo proprio sicuri che tutti i Paesi mediterranei abbiano gli stessi interessi dell’Italia?
– siamo sicuri che l’Europa possa fare a meno di banche e banchieri in grado di produrre credito e utili?