Bisogna essere “nel mondo, non del mondo”.
Nell’epoca dell’HD, del digitale:
anche se non te ne frega un cazzo,
non riesci a vedere la finale di Coppa Italia
fra la tua ex squadra e i “cartonati”.
Brucia aspettare,
che finisca “Un posto al sole”,
per poter riconquistare la Smart TV (quella vera).
Approfitto per cercare di capire,
al minuto sei (come dice il telecronista),
cosa combinano col primo calcio d’angolo.
Niente di fatto, ma il minuto successivo segna, uno in Barella,
con un “tiro a giro”.
Che sarà mai un tiro a giro?
Un giro di carte o un giro di danza?
Forse un giro al parco o al viale.
Questo non vale,
nel calcio.
Il calcio fa bene alle ossa,
ma danneggia il cervello.
Invano la TV di servizio fa il suo servizio.
Ora si vede chiaro,
ma non mi è chiaro se veramente m’interessa
vedere gli odiati milanesi,
Bauscia.
Il Visconti del castello rimane indifferente
al biscione che gli han fregato,
insieme alla Signoria di Milano.
Quelli di Venaria Reale sembrano non aver speranza.
Esco, torno alla fine:
tre palle sgonfie e un supplemento di rottura di cazzo.
Fino alla fine…
una minchia!
