Ritorno di memoria .5

Una trentina di giorni trascorsi nel reparto di terapia intensiva, prima in coma farmacologico poi semicosciente, hanno prodotto una serie di sogni lucidi. La mia “realtà del sogno” si trasformava di volta in volta nella loro ricorrenza, mi trovavo a commentare e modificare i miei sogni come se ne fossi l’autore. Esistono teorie sull’intrusione dello stato di REM.[1] La mia esperienza personale è stata il sogno lucido, parecchi dei miei sogni erano a puntate, a volte vedevo la stessa scena ma con dei dialoghi diversi. In uno di quei sogni mi trovavo prigioniero di spacciatori di sostanze magrebini che mi tenevano legato con una catena ad una transenna, in sella alla bicicletta con cui mi ero introdotto in quel cortile chiuso da un cancello. Non avendo mai fatto uso di stupefacenti i miei aguzzini mi esponevano alla respirazione dei fumi di oppiacei che bruciavano in una ciotola ai piedi di una delle ruote della bici, in tal modo intendevano rendermi dipendente dalle droghe per potermi prendere i soldi che custodivo in un portafogli. Mi chiedevo perché non me li prendessero visto che ero loro prigioniero.

Credo che il fatto di essere stato trattato, in un ospedale pubblico, con medicinali che hanno indotto il coma abbia influito sulla natura dei miei sogni. I sogni quindi sono l’equivalente della “vita che ti scorre davanti” ciò capita alle persone che hanno esperienze di pre-morte.

Ciò che percepivo ogni tanto come “voci angeliche” erano le voci dei dottori e dei miei cari che ascoltavo in videochiamata alla fine del periodo di addormentamento totale.

Ora posso dire di non temere la morte, credo che dopo di essa non accada nulla. Infatti dopo la mia esperienza ho meno paura, perché ho attraversato la cosa peggiore che mi potesse capitare e ne sono uscito. In realtà credo di averne tratto molti aspetti positivi.

È stata la proverbiale ‘sveglia’. Ho realizzato che vivevo la mia vita come se pensassi che non avesse fine. Troppo spesso mi lasciavo distrarre da cose non importanti. Tornando indietro, anche potendo, non so se eviterei il coma perché è stata un’esperienza spensierata. Penso spesso che se fossi morto non me ne sarei accorto.


[1] [La teoria dell’intrusione dello stato di REM consiste nel fare esperienza di sonno REM durante il normale stato di coscienza, il che porta ad allucinazioni o sogni lucidi. Uno studio di Kevin Nelson ha concluso che per alcuni l’intrusione dello stato REM è responsabile di esperienze di pre-morte, una teoria che suggerirebbe l’esistenza di basi neurofisiologiche a supporto delle di queste esperienze].

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