La ballata di Borgo San Paolo

“Se passo davanti alla casa dove abito, posso dire “abito là” ma non posso dire di abitare tutti i luoghi allo stesso modo, e non tutti i luoghi evocano la stessa memoria. Abitare e ricordare non sono attività disgiunte e non sempre abitiamo un luogo consapevoli del carico (talora del sovraccarico) emotivo che esso comporta. E’ chiaro che, volendo, tutto può diventare “luogo della memoria”, non soltanto i luoghi che si possano toccare o visitare materialmente. Tutto è fruibile in questo immaginario museo del ricordo: i luoghi della grande Storia, come quelli della piccola nostra storia. I ricordi e la memoria ci abitano.”(https://www.spaziodi.it/magazine/n0108/vd.asp?id=128)

Bene, uno di quei luoghi, da me abitati e più amati, è Borgo San Paolo di Torino. Arrivai nel quartiere rosso direttamente dalla Puglia a seguito dei miei genitori. Era il 1969 e mio padre era stato assunto in Fiat.

Ecco scoperte le mie carte, tutti coloro che hanno avuto a che fare con Borgo San Paolo farebbero bene a dare un’occhiata a questo giallo di cui il “villaggio” è protagonista. Come in una vera a propria ballata, i capitoli del libro di Michele Paolino sono caratterizzati dalle citazioni esplicite ed implicite della canzoni cantautorali italiane che spesso sono ballate.

Un giallo leggero e al contempo serio e intriso di temi attuali da cui si intuisce il coinvolgimento personale dell’autore borghigiano purosangue. Ovvio il mio intento di non spoilerare il testo, si tratta di un giallo e tale deve restate per chi fosse interessato alla lettura che io consiglio con convinzione.

Chi volesse un aiuto per acquistare il libro può chiederlo nei commenti.

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