Nessuno che spieghi perché sprecare due anni di energie politiche in un pateracchio impresentabile, in fondo è così palese, si trattava di una cortina fumogena per nascondere provvedimenti economici di destra neanche tanto liberale. Quelli restano però.
Con il voto partecipato di ieri, la Costituzione è stata salvata da una riforma maldestra e pericolosa. Chi l’ha buttata in politica ha perso. La Costituzione e le sue riforme vanno condivise così come si condividono le regole quando si gioca a scopa. Così solo per chiarire.
Una replica a “a bocce ferme”
Per andare oltre: “È il momento della verità” avverte Giuliano Pisapia. Ognuno si assuma le proprie responsabilità, dice l’ex sindaco di Milano: e quando si andrà a votare, “al più presto possibile, con una legge elettorale che sia uguale per le due Camere”, lui è pronto a tornare in pista. Per riunire il popolo di sinistra che non si riconosce nel Pd sotto la bandiera di un nuovo soggetto politico – il Campo Progressista – disponibile a un’alleanza leale con Renzi. Ad una condizione: che lui rompa con Alfano e con Verdini.