Si parla spesso di conciliazione cosa significa veramente? E, soprattutto, in un Paese la cui tradizione culturale non è certo quella più incline alla suddivisione dei compiti di cura, dei cosiddetti “lavori domestici”, che cosa è stato fatto fino ad ora? Molto poco. Allora è compito di noi tutti trovare soluzioni innovative, nuovi modelli organizzativi che migliorino il benessere lavorativo delle donne. È una battaglia lunga, difficile e faticosa, come tutte le lotte che affrontano modelli sociali consolidati. È una strada in salita, ma dobbiamo percorrerla. Lo dobbiamo alle nostre nonne e alle nostre madri, che hanno partecipato a lotte che sembravano ben più ardue (pensiamo al diritto di voto, al divorzio, alla legge 194,…); lo dobbiamo alle donne che verranno, per le quali dobbiamo preparare una società più equa, non bloccata da stereotipi sociali che si ripropongono dalla notte dei tempi. Ma soprattutto, dobbiamo alle nostre donne un’opportunità di cambiamento e di rinnovamento culturale: se lo meritano.
Buon 8 marzo a tutte!