Perchè i lavoratori del commercio sono costretti a non partecipare alla Festa dei Lavoratori, il primo maggio?
L’appello che faccio è chiaro: liberiamo le feste e riempiamo i carrelli di valori invece che di merci, chiudiamo i negozi e riapriamo le famiglie. Già molti sindaci, dopo che il 25 aprile molti centri commerciali e negozi sono rimasti aperti, hanno voluto far sentire la propria voce chiedendo rispetto almeno per la festa del lavoro. Un appello questo che è già stato raccolto ed evidenziato dalle organizzazioni sindacali e sociali, che si aspettano un segnale forte dalle amministrazioni locali che hanno il potere di autorizzare le aperture festive. Occorre promuovere un modello di consumo diverso da quello fondato sulle aperture selvagge e sulle domeniche passate nei centri commerciali, svuotando i centri storici fino a produrne il degrado e sfruttando il lavoro attraverso l’uso dei contratti più disparati ed eternamente precari.
Occorre quindi arrivare alla revisione della visione pancommerciale della vita ed operare per la rianimazione delle città come sedi di incontro, socializzazione e cultura.
Una replica a “la festa dei lavoratori non è un’opzione”
L’ha ribloggato su Un Paese più… dipende da noi!e ha commentato:
liberiamo le feste e riempiamo i carrelli di valori invece che di merci, chiudiamo i negozi e riapriamo le famiglie