Mauthausen (Austria), 1955 Monumento in onore degli italiani
Architetto Mario Labò.
In ricordo del figlio Giorgio, partigiano fucilato a Roma, e dei suoi compagni di lotta, l’autore di questo sobrio monumento utilizzò le stesse pietre che i deportati avevano estratto dalla cava del Lager e portato a spalla su per la scala della morte. Sul muro è riportata la frase: “Agli italiani che per la dignità degli uomini qui soffersero e perirono”. La scultura è di Mirko Basaldella.
Sul retro del muro sono collocate numerose fotografie di deportati e targhe, tra le quali anche quelle di Cinisello Balsamo. Accanto al monumento in onore degli italiani sorgono anche i monumenti delle altre Nazioni. I memoriali sorgono dove erano site le baracche delle SS (Schutzstaffeln – reparti di difesa).
Finché resterà in vita un solo sopravvissuto ai campi di sterminio, l’Olocausto continuerà a occupare il presente. Perché sono le cronache, non i libri di storia, a raccontare come per quei sopravvissuti i conti col passato non siano affatto chiusi. E’ importante riappropriarsi anche solo per poco dei sogni che animavano la loro giovinezza fino al giorno della deportazione. Il sogno interrotto del sardo Modesto Melis, originario di Gairo (Ogliastra) ma residente da una vita a Carbonia, si è realizzato, come ha raccontato la Nuova Sardegna.
Il giovane Modesto Melis era affascinato dal paracadutismo. Il coraggio non gli mancava e una decina di lanci bastarono per infiammare la sua passione. Il suo ultimo balzo nel vuoto avvenne 74 anni fa. Poi, improvvisamente, il cielo scomparve dalla sua prospettiva. Perché Modesto si vide costretto a guardare sempre in basso nel lager di Mauthausen, in Austria. Per sedici mesi. Sopravvissuto allo sterminio, da oltre trent’anni Melis è impegnato nel ruolo di testimone dell’incubo, raccontando nelle scuole della Sardegna la sua esperienza da deportato durante la Seconda guerra mondiale. Ma si è sempre portato dietro il desiderio di tornare a indossare l’imbracatura e volare in alto per lanciarsi ancora una volta, lo ha rifatto alla bell’età di 95 anni.
25 aprile: liberi, tutti!
Il 25 aprile 2015 si celebra il 70° anniversario della Liberazione d’Italia. Come ogni anno a Torino il programma delle celebrazioni è vasto e prevede la tradizionale fiaccolata della Liberazione. Partenza giovedì 23 aprile alle ore 20.30 da piazza Arbarello.
Una replica a “Ricordando Mauthausen”
L’ha ribloggato su Un Paese più… dipende da noi!e ha commentato:
Mio figlio Riccardo, in gita scolastica, ha visitato Mauthausen ieri.