Roma, 23 marzo – “La trattativa con Abi si è interrotta per l’indisponibilità dell’associazione dei banchieri a garantire gli attuali livelli occupazionali e a impegnarsi in termini concreti sul futuro dell’occupazione giovanile”. Così il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, sulla interruzione delle trattative tra Abi e sindacati per il rinnovo del contratto, che aggiunge: “Anzi, Abi ha teso ad esplicitare come il mantenere l’attuale area contrattuale, prevista nel contratto, costi duecento milioni di euro. Da qui anche l’indisponibilità a misurarsi su quello che noi bancari abbiamo definito un modello di banca al servizio del paese”. Il leader della categoria dei lavoratori del credito della Cgil aggiunge inoltre come “abbiamo reso esplicito che chiunque continui a pensare alla disapplicazione del contratto dal primo di aprile troverà la categoria da subito pronta a nuove mobilitazioni e nuovi scioperi, fino al conflitto portato in ogni gruppo. Inoltre, anche chi ha pensato, e ancora oggi pensa, all’interno di Abi di far fallire il negoziato per arrivare al governo, deve avere ben chiaro che il primo dei grandi problemi a cui dare risposta è proprio l’occupazione e l’area contrattuale. Quest’ultima a difesa del perimetro di applicazione del contratto, che non era scambiabile prima, non lo è oggi e non lo sarà domani. Per questo, ribadisco, l’area contrattuale non si tocca”. Infine, conclude Megale, “va ricordato che l’idea di un contratto a costo zero non esiste e il salario deve essere difeso dall’inflazione reale”.
Dopo il Jobs Act si vuole arrivare alla distruzione dei contratti di categoria. I pescicane sono in agguato per mangiarsi i pesciolini, ma siccome il numero fa la forza, saranno i pesciolini a mangiarsi i pescicane.
2 risposte a “I contratti di lavoro di categoria, vanno difesi e rinnovati!”
Le OO.SS. hanno valutato inaccettabile l’insieme delle proposte di ABI, considerato come un
atto di rottura unilaterale da parte delle banche e si è dunque interrotta la trattativa. !
Questa posizione di ABI si configura come un vero e proprio attacco all’istituto della
contrattazione collettiva nazionale, la cui disapplicazione minacciata dalle banche, costituirebbe
il primo caso in Italia e potrebbe determinare un pericoloso precedente per tutto il mondo del
lavoro.
Le Segreterie Nazionali del Credito si oppongono quindi con forza a questo progetto e, come
già avvenuto nelle manifestazioni del 30 gennaio 2015, saranno forti del sostegno delle
Organizzazioni confederali nazionali. !
Le Segreterie Nazionali unitarie, riunitesi oggi a seguito dell’interruzione delle trattative, hanno
ribadito gli obiettivi comuni sopra identificati e deciso la mobilitazione della categoria da
attuarsi attraverso le seguenti iniziative: !
1. Programmazione delle assemblee dei lavoratori e delle lavoratrici;
2. Proclamazione di due giornate di sciopero nazionale con date da definire e blocco delle
prestazioni straordinarie;
3. Programmazione di una grande manifestazione nazionale in difesa del contratto
collettivo nazionale di lavoro;
4. Allargamento della conflittualità alle aziende e ai gruppi bancari e conferma del blocco
delle relazioni sindacali ad ogni livello. !
Inoltre, di fronte alla disapplicazione contrattuale minacciata da ABI, le Segreterie
Nazionali intraprenderanno tutte le iniziative, anche legali, a tutela della categoria.
I bancari hanno un nuovo contratto. Prevede un aumento di 85 euro che garantisce il recupero dell’inflazione e scadrà il 31 dicembre del 2018. La sigla, arrivata questa mattina presto dopo un serrato confronto, scongiura l’eventuale disapplicazione del contratto stesso, che avrebbe lasciato gli oltre 300 mila lavoratori senza tutele.
di Cristina Casadei – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/mTLHSd