Vincere le elezioni per governare

Nichi Vendola:
Rispetteremo il programma comune del centrosinistra ma ci sentiamo liberi di fare le nostre proposte in Parlamento per migliorare ulteriormente. Saremo leali e affidabili, ma Sinistra Ecologia Libertà non si scioglie dentro la coalizione.

Un esempio: sui diritti civili noi faremo comunque la nostra proposta di legge per i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Se troveremo una maggioranza in Parlamento, anche grazie al voto di altre forze che la pensano come noi, la proposta diventerà legge.
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Al Governo per cambiare le priorità
No all’acquisto degli aerei da guerra F35. Costruire 10mila asili nido. Mille cantieri per mettere in sicurezza il territorio. Chi nasce in Italia è italiano. Raddoppiare le risorse da destinare a cultura, ricerca e formazione

Al Governo per rafforzare il lavoro
Un piano straordinario per l’occupazione da 50 miliardi. Detassare le nuove assunzioni e gli investimenti per l’ambientalizzazione. Abrogare l’articolo 8 che consente la deroga ai contratti nazionali. Ripristinare l’articolo 18.

Al Governo per cambiare il welfare
Lo Stato sociale non è un costo. Reddito minimo garantito di 600 euro al mese per chi non lavora. No ai tagli, la sanità pubblica è una priorità della democrazia.

Al Governo per rafforzare lo Stato
Legge sul conflitto di interessi: chi fa politica non può avere interesse economici e finanziari. Una vera legge contro la corruzione. Tagliare gli sprechi e i costi della politica. Riduzione drastica dei consigli di amministrazione, attraverso la nomina dell’amministratore unico.

Al Governo per cambiare il Fisco
Tassare le rendite finanziarie sopra il milione per ridurre le imposte sul reddito al 90% dei contribuenti onesti. Eliminare l’IMU sulla prima casa per chi paga fino a 500 euro costerebbe 2,3 miliardi. A beneficiare della proposta sarebbero 5,9 milioni di famiglie (il 41%).

Al Governo per rafforzare la democrazia
Tre punti chiave: una riforma della legge elettorale che cancelli il Porcellum e garantisca rappresentanza e governabilità, una nuova normativa per la democrazia nei luoghi di lavoro e – finalmente – una nuova legge sulla cittadinanza, basata su un semplice principio: chi nasce in Italia deve essere considerato cittadino italiano. No alla politica delle quote rosa, sì all’obbligo della parità di genere: perché servono atti legislativi mirati a garantire una reale uguaglianza tra i sessi in tutti i luoghi decisionali di aziende e istituzioni.

Circolo Sinistra Ecologia Libertà di Collegno
Via Bendini, 11
10093 Collegno (TO)
3423783595
selcollegno.blogspot.com
sel.collegno@live.it

Una replica a “Vincere le elezioni per governare”

  1. intervista a Nichi Vendola di Andrea Carugati, l’Unità 07/06/2012
    Nichi Vendola è molto irritato con il Pd. Anche con Bersani, nonostante il rapporto tra i due segretari sia solido. Il leader di Sel ha investito sul rapporto con questo Pd a trazione bersaniana, nella scommessa di costruire un nuovo centrosinistra e, in nome di questo obiettivo, si è più volte tenuto a freno nelle critiche all’alleato.

    Non ieri, quando ha sparato a zero insieme a Di Pietro sulle nomine nelle authority, condivise dal Pd: «Una ferita che rende meno credibile l’alternativa e apre scenari problematici anche per eventuali coalizioni ». Alla buvette di Montecitorio, è ancora più esplicito: «Se continuano così io non riesco a reggere un altro anno, la gente è imbufalita, ci chiede di essere diversi anche nei comportamenti e loro fanno queste figure…». L’altro tema che appensantisce i rapporti è quello delle primarie. Da due anni il leader di Sel si candida per guidare il centrosinistra, «ma da mesi mi sono imposto di non parlare più di primarie per non passare da disturbatore…».

    Ora però che Bersani ha aperto a questa prospettiva, Vendola è sospettoso. Primarie del Pd o di coalizione? Il margine di ambiguità lasciato finora dal leader democratico non rassicura. E così il presidente della Puglia ribadisce: «Se ci saranno le primarie della coalizione mi candiderò». Toni ancora morbidi, in attesa della relazione di Bersani domani alla direzione Pd. Da cui Vendola si aspetta parole chiare.

    Pronto a far partire un «fuoco di sbarramento» nel caso in cui i democratici decidessero per una competizione interna al partito. «Non si illudano che noi poi ci si adegui», spiega un fedelissimo del governatore. «Fare primarie di partito sarebbe un atto di guerra, questo è il momento di aprirci alla società, non di curare i rapporti tra le correnti del Pd». E ancora: «Se insistono sull’autosufficienza, non contino sul fatto che noi si possa accettare una “separazione consensuale”, come nel 2008 tra Bertinotti e Veltroni». Vendola esclude è di entrare nel Pd per partecipare alle primarie: «Non voglio essere annesso…».
    Esclude anche un’eventuale rimozione dell’orecchino, nella corsa per le primarie o anche dopo, in caso di vittoria. «Toglierlo? Mai».E snocciola i punti chiave del suo programma da candidato: reddito di cittadinanza, smontaggio della riforma Gelmini sulla scuola e una «patrimoniale sulle grandi ricchezze».

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