Lo sconcertante teatrino elettorale

La politica ancora una volta ci accompagna verso le elezioni in modo chiassoso e scomposto.
Le preoccupazioni della maggioranza degli elettori, sia di destra, sia di sinistra, sia con un reddito basso, sia con un reddito elevato, è: “Come e quando usciremo dalla crisi?”
Sembra, però, che nessuno tra quelli che sono candidati riesca a dare una risposta seria esauriente e credibile.

La maggior parte dei politici in campagna elettorale si limita a chiedere i voti perché gli altri sono “cattivi”. Primo tra questi c’è certamente Berlusconi, che, come persino Vespa ha sottolineato, prosegue col raccontare la favola che lui non ne ha colpa se nei suoi quasi quindici anni di governo non ha potuto realizzare nulla: la colpa è degli altri, dei cattivi, dei comunisti… ma le sue belle leggi ad personam e la “porcata” di legge elettorale c’è ben riuscito a realizzarle.
Ora, dopo aver sperimentato la sua manifesta incapacità a governare, dichiarata da lui stesso, perché dovremmo credere che per lui “uscire dalla crisi” non sia solo bloccare tutti i processi in corso che lo coinvolgono e rilanciare il monopolio del controllo delle TV?

La Lega Nord è stata squassata da una serie pesante di inquisizioni giudiziarie, malgrado si sia dichiarata: il partito per un governo onesto e per i cittadini. La pulizia intrapresa da Maroni non sembra essere sufficiente perché ancora emergono posizioni problematiche. La base non vuole sentire più parlare di alleanza con Berlusconi a cui probabilmente attribuisce le colpe di inquinamento dei suoi miti.

Maroni promette per l’ennesima volta l’autonomia e che le tasse restino sul territorio. Mi chiedo, però, se i leghisti non si accorgono che le “novità” enunciate oggi sono solo un riciclaggio di quello che non sono stati capaci di fare in venti anni. La macro regione Piemonte – Lombardia -Veneto, non è altro che una delle cinque, ridotta come superficie, di quelle predicate dal compianto Miglio e la richiesta del 75% delle tasse è poco di più dell’attuale 66-67% e meno di quanto era urlato nel passato. Se in venti anni non sono riusciti ad ottenere nulla, hanno però approvato il patto di stabilità, proposto dal loro idolo Tremonti, con cui i comuni del Nord, specialmente quelli virtuosi, si sono trovati nei guai. Riusciranno i nostri amici a prendere ancora per il naso gli elettori?

Monti e Montezemolo erano > clicca sull’immagine per leggere l’articolo completo di Gianni Gelmini.



4 risposte a “Lo sconcertante teatrino elettorale”

  1. Come sempre un articolo completo, comprensibile e condivisibile. Questa volta non mi tapperò il naso, voterò con convinzione Sel. Se Sinistra Ecologia e Libertà sarà un partito di governo o di opposizione lo dirà la situazione futura, ma sono convinto che le mie idee personali sono vicine a quelle che Sel, al momento, rappresenta.

  2. Oggi sono arrabbiato con il giornale radio regionale della RAI (servizio pubblico pagato anche da me) che nell’elencare i capilista piemontesi nelle elezioni del 24 febbraio ha omesso, non tanto casualmente, di citare SEL! Un atteggiamento scorretto e puerile!

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