Ho sempre pensato che la bicicletta fosse rivoluzionaria.
Durante la “settimana rossa” del giugno 1914, il comandante della divisione militare di Ravenna scriveva: “E’ un fenomeno impressionante, che si spiega colla perfetta organizzazione delle masse cosiddette proletarie, colle condizioni topografiche del territorio, il più ricco di strade della penisola, e coll’immenso numero di biciclette esistente in provincia. Nella sola Ravenna se ne contano 30.000 e nella provincia ascendono a 76.000.”
(cit. in Guido Crainz, Padania, Donzelli, 1994.)
Si, è deciso: incremento il numero delle ore in sella per far contento il medico, ma sopratutto me!
Berlino, 31 dic. 2012 (Adnkronos/Dpa) – Si é concluso a Berlino, il giro del mondo in bicicletta del tedesco Thomas Grosserichter, appassionato di sport estremi. Dopo un viaggio durato tre mesi ed oltre 28.500 chlometri, l’atleta 27enne é arrivato alla Porta di Brandemburgo. Secondo quanto ha riferito un suo accompagnatore, percorrendo Asia, Australia, America del Sud e del Nord e Europa in 105 giorni, un’ora e 44 minuti, Grosserichter ha battuto l’ultimo record di giro del mondo in bicicletta registrato nel libro dei Guinnes, che era di 127 giorni.
3 risposte a “quest’anno voglio andare in bici”
La prima volta che andai in Emilia la cosa che mi stupì fu il numero incredibile di biclette e non solo, anche il fatto che la usassero gli aduti! Le donne soprattutto….
Da noi le usano solo i ragazzi e qualche adoloscente; con l’arrivo della bella stagione si possono incontrare gruppi di ciclisti che si allenano. Li riconosci dal loro equipaggiamento.
Non so se sia dovuto solo al morfologia del territorio che aiuta ed incoraggia oppure ad un fatto culturare…
Certo è che le biciclette in Emilia le ritrovo negli avvenimenti storici “cavalcate” dai partigiani e partegiane…
Mi sa che aumentare il tempo di permanenza in bici non è una cattiva idea…. 😉 Fa bene al fisico e all’umore.
Buona pedalata
.marta
E’ vero l’Emilia pedala, forse più della Romagna. La pianura invoglia di sicuro la pedalata fluida e non troppo faticosa a tutte le età. Qualche anno fa notai questa passione sfrenata per la bici ad Amsterdam, dove la bici è rispettatissima e temuta dai pedoni che ben si guardano d’invadere le piste ciclabili dove sfrecciano senza freni. Si, senza freni! Loro hanno il contropedale al posto dei freni. Per me questa è una questione di civiltà: noi ci blocchiamo, loro cambiano senso all’andare: qualcosa vorrà dire.
a me pare un’ottimo proposito, metterlo in pratica è necessario!