siamo alle solite

Decine di migliaia di persone hanno manifestato oggi in tutta Italia per lavoro e scuola. Episodi di guerriglia urbana si sono registrati a Roma, Torino, Milano e Padova. Decine di agenti feriti, una cinquantina di manifestanti fermati nella Capitale. Subito diffuse sul web le immagini dei tafferugli.

In serata è arrivata la «ferma condanna» delle violenze da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, che ha espresso «apprezzamento» per l’operato delle forze di polizia.

Intanto siamo all’ignorante sfruttamento delle idee di un padre della Patria come Pier Paolo Pasolini da parte di un saltimbanco: poliziotti e carabinieri figli, del popolo e sottopagati dovrebbero secondo il genovese più antipatico d’Italia compiere «un atto rivoluzionario»: «Soldato, togliti il casco e abbraccia chi protesta, cammina al suo fianco». E così citando allo specchio l’appello di Pasolini agli studenti seguito agli scontri a Valle Giulia del ’68 («Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti, io simpatizzavo coi poliziotti! Perché i poliziotti sono figli di poveri. Vengono da periferie, contadine o urbane che siano») Grillo invita dal suo blog le forze dell’ordine ad unirsi con studenti ed operai. Questo masaniello dei miei stivali ha passato ogni segno di populismo, basta!

I partiti intanto si dividono tra condanna dei manifestanti violenti o critche alla gestione dell’ordine pubblico. «È vergognoso il comportamento del governo che ha mandato oggi nelle piazze italiane le forze dell’ordine a caricare gli studenti», dice il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Fds Paolo Ferrero. Per il leader di Sel Nichi Vendola «la violenza rischia di rendere opaco il senso di una giornata straordinaria». «Cerchiamo invece di mettere l’orecchio alle ragioni dei lavoratori e degli studenti -dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani- purtroppo gli incidenti e l’esercizio della violenza oscurano motivazioni e libere espressioni di dissenso».
Solidale con le forze dell’ordine il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Stringato il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini che su twitter ha scritto: «Le forze dell’ordine che oggi sono in piazza hanno tutta la mia solidarietà».
Attenzione amici delle forze dell’ordine quella solidarietà pelosa viene da chi vi ha affamato con stipendi inadeguati e penosi! Penosi per voi che dovete affrontare i vostri figli e nipoti, i vosti padri e fratelli sulle piazze d’Italia con la consapevolezza di tornare a casa con quattro soldi in tasca e la dignità sotto i tacchi. Non date retta al capopolo, fate il vostro mestiere con dignità, questo è un Paese Civile che non ha bisogno di confondere i ruoli. I poliziotti della Caserma Veglia di Torino e dei Reparti Celere di Milano che, nel 1969, per sfogare le loro compresse e giuste rivendicazioni di libertà, volevano andare oltre i già pesanti ordini ricevuti contro il popolo ribelle, non sono i vostri eroi, essi furono strumento bilama di un potere che si rinnova uguale a se stesso. Non schieratevi ne col popolo ne contro il popolo fate il vostro dovere istituzionale senza eccedere, controllare per tenere l’ordine pubblico non significa per forza di cose essere spietati picchiatori.

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