stronzate

“Io mi sento trentacinque anni, ma sto lavorando con Don Verzè per portare l’età media degli italiani a centoventi anni”, Silvio Berlusconi (Pdl)

“La Padania bianca e cristiana, quelli di Lepanto, con le bandiere nel cuore crociato, noi che non diventeremo mai islamici”, Mario Borghezio (Lega Nord)

“Sono un nullatenente ad alto reddito”, Gianni De Michelis  (Sdi)

Per noi sono l’abitudine, sono una barzelletta, sono addirittura una tradizione. Certo, in alcuni casi sono disdegno e vergogna, ma per Harry Frankfurt, filosofo statunitense, sono semplici e potenti stronzate.

“Uno dei tratti salienti della nostra cultura è la quantità di stronzate in circolazione. Tutti lo sanno. Ciascuno di noi dà il proprio contributo.”
Noi ne siamo testimoni, ma anche artefici, come si dice, attori e spettatori di un trionfo di stronzate che padroneggia nelle trasmissioni televisive, nelle prime pagine dei quotidiani, nella politica. Il breve saggio filosofico di Frankfurt è interamente dedicato ad un’analisi etimologica e sistematica della stronzata, in inglese bullshit, con il fine ultimo di elaborare una brillante critica sulla società contemporanea. Innanzitutto cos’è una stronzata? Una prima fonte analizzata da Frankfurt è il saggio di Max Black “ La prevalenza delle sciocchezze”, che presenta la seguente definizione di sciocchezza: “falsa rappresentazione ingannevole, pur senza giungere alla menzogna..”.Dunque indubbiamente lo scopo della stronzata è di ingannare consapevolmente l’interlocutore, ma, come precisa Black, non senza giungere alla menzogna ed anzi discostandosi da essa. In primo luogo perchè la sciocchezza non si manifesta solo attraverso la parola, ma anche attraverso l’azione; in secundis perchè la pretenziosità non è un elemento costitutivo della loro essenza.

Colui che esprime una sciocchezza, aggiunge Black, fornisce una falsa rappresentazione di sé e del proprio atteggiamento. Per chiarire queste supposizioni Frankfurt tratta l’esempio di un politico americano che, in occasione della festa dell’Indipendenza, descrive la propria patria come la terra in cui “i Padri Fondatori, guidati da Dio, crearono un nuovo inizio per l’umanità.” Secondo il filosofo, l’interlocutore non mente, ma afferma solo sciocchezze, in quanto la sua intenzione non è di ingannare con false credenze, ma è quella di apparire in un certo modo agli occhi del popolo, ossia come un patriota dotato di grandi sentimenti e di orgoglio verso la propria patria. Il contenuto del discorso non è rilevante, ciò che conta è l’immagine che si crea nella mente di chi lo ascolta. Questo è uno dei tratti salienti della stronzata: la svalutazione delle parole e il conseguente allontanamento dalla verità. Un’osservazione ovvia è che con il moltiplicarsi dei mezzi di comunicazione la divulgazione di una stronzata è immediata e incontenibile. Quindi ci ritroviamo travolti in qualsiasi campo da un uragano di sciocchezze. Certamente, precisa Frankfurt, la stronzata ha una maggiore circolazione, in quanto colui che la pronuncia riesce sempre a passarla liscia, essendoci alla base un atteggiamento lassista verso una sciocchezza.

La menzogna crea scalpore, shock; la stronzata indifferenza e trascuratezza. Il produttore di stronzate, con un atteggiamento di non curanza, non prova a comprendere se ciò che dice è vero o falso e in questo modo svalorizza maggiormente la verità. In altre parole chi mente conosce la verità e sa di dire il falso, chi dice una stronzata nemmeno ci prova. Frankfurt per chiarirne meglio il significato, ricerca la definizione di bullshit nell’Oxford English Dictionary:” Discorso non pertinente, aria fritta”. Un discorso con una stronzata è senza contenuti, retorico, vuoto, è aria fritta. Per ulteriori chiarimenti ed approfondimenti è necessario rimandare alla lettura del saggio di Frankfurt e per terminare come farlo se non con una sciocchezza? No, basta con le sciocchezze. E’ tempo di liberarsi dallo schiavismo delle stronzate e per farlo c’è solo uno modo, tanto banale quanto inconsueto: dire sempre la verità.

http://www.lintellettualedissidente.it/stronzate-un-saggio-filosofico/

Una replica a “stronzate”

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