
In un libro la vita di Shaul Ladany, campione di marcia sopravvissuto ai campi di sterminio, alla strage olimpica di Monaco e a tre guerre in Palestina. Shaul P. Ladany, un docente di ingegneria prestato all’atletica, ha fatto parte della squadra israeliana ai Giochi Olimpici di Monaco, sopravvivendo all’attacco di Settembre Nero che il 5 settembre 1972 causò la morte di 11 israeliani, 5 terroristi e 1 poliziotto. All’interno della delegazione Ladany era l’unico reduce da un campo di concentramento, quello di Bergen-Belsen, il lager dove morì Anna Frank.Nato a Belgrado nel 1936, in una famiglia ebrea di origine ungherese, Ladany ha attraversato marciando il XX secolo, come una sorta di Forrest Gump. Ha vissuto il ’68 a New York da studente della Columbia, ha combattuto le Guerre dei sei giorni e di Yom Kippur (pagandosi il biglietto aereo per rientrare in Israele) e ha gareggiato, vincendo, per le vie di Londra. Sulla sua strada ha incrociato la Storia: da Eichmann a Sharon, da Bikila agli All-Blacks, da Nixon alla Thatcher, tutti riuniti dalla marcia di Shaul.
Ladany oggi è professore emerito di ingegneria gestionale alla Ben-Gurion University of Negev (la stessa in cui insegna Amos Oz) con all’attivo 13 libri, oltre un centinaio di pubblicazioni e 8 brevetti registrati. Il Comitato Olimpico Internazionale gli ha conferito la Pierre de Coubertin Medal e il suo nome è stato inserito nell’International Jewish Sports Hall of Fame.
Modera: Paolo Ferrari, giornalista